L’amore che dai, resta.
Anni fa ho chiuso una storia d’amore importante. Forse la più importante che ho avuto nella mia vita. Una storia lunga quasi cinque anni, in cui avevo investito tutto: i miei sogni, i miei progetti futuri, le mie speranze, i miei sentimenti ma più di ogni altra cosa, le mie aspettative. Ho cambiato città e lavoro per un uomo. Un uomo che amavo. Mi sono licenziata e trasferita dall’altra parte dell’Italia per lui. Quando è finita, mi sono sentita tradita e frustrata. Mi sono ritrovata sola in una città che non conoscevo, con mezzo armadio vuoto, il cuore a pezzi e un futuro da riprogettare. Sono stata arrabbiata, per anni, perché pensavo che i miei sforzi e i miei sacrifici non fossero stati apprezzati.
E’ vero, ci dicono di amare senza aspettarci nulla in cambio. Ma chi riesce a farlo veramente? Siamo esseri umani e intimamente ci aspettiamo sempre qualcosa in cambio. Così, quando queste aspettative non si realizzano, ci sentiamo arrabbiati. Ripensiamo agli anni spesi in questa relazione, ai sacrifici e alle rinunce fatte. E più di ogni altra cosa, rimpiangiamo il nostro tempo. Un tempo che non torna più e che inevitabilmente pensiamo di aver sprecato.
Ma oggi vi racconto un’altra storia. Una storia diversa. Dopo più di sei anni, ho ricevuto un messaggio. Un messaggio che non mi aspettavo, pieno di affetto e di gratitudine, dalla stessa persona che in passato ho amato, incondizionatamente. Mi ha ringraziata per aver fatto parte della sua vita e per averlo reso, in qualche modo, un uomo migliore. Cosi, ho sorriso. Ho sorriso pensando alla mia rabbia, e a tutte le volte che ho pensato che non fosse rimasto nulla del mio amore e del mio tempo speso. E invece non è stato tutto sprecato, qualcosa è rimasto. Ho realizzato che qualcosa rimane sempre.
Forse non avrete la fortuna, che ho avuto io, nel ricevere questo messaggio che mi ha fatto sentire valorizzata come donna e come persona. Anche a distanza di anni.
Ma quello che voglio dirvi oggi è di non essere arrabbiati con voi stessi, per l’amore che avete dato e che non è stato ricambiato o nemmeno riconosciuto. Per il tempo che pensate di aver sprecato, perché in realtà nulla si perde veramente. Forse non vi scriveranno mai: “Grazie”, ma sappiate che quello che date, resta. Perché di sicuro vi ha insegnato qualcosa, anche solo a sopravvivere e a superare quel dolore. Ricordatevi: siete quello che avete dato e che date, ogni giorno. E anche se non vi ritorna dalla stessa persona, vi tornerà in futuro in forma diversa.
Mio padre mi diceva sempre: «le persone che sanno dire Grazie non saranno mai sole».
Quindi oggi, voglio dire anch’io: «Grazie». Grazie a Nicola, per il suo messaggio pieno di affetto, ma semplicemente per tutto quello che ci siamo scambiati.
2 commenti
Rita
Completamente d’accordo con te,e “siete quello che avete dato e che date, ogni giorno”.. È proprio così e questo non deve cambiare mai..❤️
Ros
È davvero bello il modo con cui hai scelto di condividere, bastano poche righe per sentirsi all’interno di una discussione tra amici.
Grazie per le tue domande, riflettere fa sempre bene e grazie per le tue risposte qualcuna era proprio quella che cercavo….