Racconti

La caramella alla fragola

Eccola lì, mentre mi guarda tutta stropicciata, avvolta nella sua carta. Entra nel palmo della mia mano, cosi piccola a prima vista e dal cuore dolce, con una grande importanza ma dal retrogusto amaro.

La scrollo tra le mani, scartandola lentamente. Qualche granello di zucchero mi si attacca alle dita, proprio come quel giorno, è cosi morbida. Improvvisamente il profumo di fragola aleggia nella stanza, inebria le mie narici.

Sorrido mentre la osservo, per tutto quello che una cosa cosi semplice mi ricorderà per tutta la vita. 

Ricordo, in maniera vivida, il giorno in cui – per caso – mi sono imbattuta su internet nel racconto “Una caramella e 50 anni insieme”. Ricordo esattamente l’emozione che ho provato nell’organizzare un gesto romantico, la cura con cui ho scelto la busta e la lettera per ricopiare il racconto, ma soprattutto ricordo la scelta di quella caramella alla fragola. 

Il giorno della consegna tremavo come una foglia, mentre era seduto sul divano e lo guardavo aprire la busta e quel piccolo dolcetto scivolava tra le mani dell’uomo che amavo. 

Ovviamente non è andata come avevo sognato: non l’abbiamo spezzata come i due innamorati del racconto, non ci siamo promessi amore eterno, non siamo rimasti insieme per tutta la vita. Quel giorno di spezzato c’è stato solo il mio cuore, insieme ad una caramella che mi guardava riversa su di un tavolo nero. Mi fissava da lontano, spettatrice silenziosa del mio dolore e della mia disperazione.

Non potevo ancora sapere che due anni dopo, in una calda sera di fine estate, di fronte al crepuscolo e dall’alto della città eterna, proprio quella caramella sarebbe finita – di nuovo – davanti ai miei occhi, stesa sul palmo della mano dello stesso uomo che mi aveva violentato l’anima per anni. Quel giorno di settembre sarebbe tornato con Lei per dichiararmi amore eterno.

Resto in silenzio ad osservarla ancora un po’, prima di spezzarla in due con i denti.

«So bene cosa stai pensando» le dico mentre con la mano la porto all’altezza degli occhi, li strizzo appena: «non sono più quella ragazza. Ti ho deluso, perché ho perso il mio romanticismo e forse non credo più nel vero amore».

«È vero, non sei più quella ragazza. Non mi hai deluso, perché sei diventata una donna che non elemosina più l’amore. Hai solo scoperto che esiste un amore più vero e più grande: quello per te stessa»

«Hai ragione amica mia» 

Le sorrido, per l’ultima volta. Decido di non spezzarla perché non ho più nulla da dividere.

Questa caramella è solo per me. Chiudo gli occhi mentre la mastico, in un sol boccone, assaporando ogni granello di zucchero che scricchiola sotto i denti. Oggi però non c’è nessun retrogusto amaro.

D’ora in poi, ogni caramella alla fragola mi ricorderà sempre questo: la ragazza che ero, il disincanto che mi ha portato, il dolore che ho provato ma, allo stesso tempo, la forza d’animo che mi ha dato e il coraggio di rinascere come una donna nuova. Una donna più forte, consapevole di non dover cercare nessun’altra metà per sentirsi completa

L’ho odiata per anni, ma adesso la guardo come fosse una vecchia amica che mi ha insegnato una lezione di vita importante. In fondo, se non fosse stato per lei e per quel nostro doppio incontro, non sarei mai riuscita a salvarmi la vita.

Ora amo le caramelle morbide alla fragola e non sento più il bisogno di dividerle con nessuno per amore. O forse sì, le divido con Me. Solo con Me.

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